Francesco Guardi (Venezia 1712-1793) è con Canaletto e Bellotto tra i massimi esponenti del vedutismo veneto settecentesco: un fenomeno culturale e commerciale di assoluto rilevo europeo. La pittura di Guardi si caratterizza però, rispetto ai colleghi-concorrenti, per una tendenza allo sfaldamento della forma, a una vibrazione del colore che anticipa effetti luministici, di atmosfera che potremmo definire preromantici o addirittura preimpressionistici. La sue vedute di città hanno una circolazione amplissima e accompagnano la voga del Grand Tour. Ma all’elemento didascalico-illustrativo si accompagnano spesso l’opzione per una composizione fantastica e il gusto del “capriccio”.