Francesco Amico è uno di quei personaggi di cui la Sicilia, a buon titolo, può essere orgogliosa, e fa parte di quella schiera di uomini i quali, risalendo il continente, hanno maturato un attaccamento profondo alla propria terra, che si sono portati nel cuore durante i lunghi anni di vita romana. Fenomeno, questo, che accomuna molti artisti, ma anche personalità del mondo del lavoro, della scienza, dell'economia, che questo cordone ombelicale non hanno reciso e, anzi, hanno voluto costantemente vivificare con il loro operare. Arrivato a Roma dalla natía Mussomeli, svolge per lunghi anni un'attività qualificata nei luoghi istituzionali più prestigiosi della Repubblica, ma parallelamente – come spesso accade – trova nell'arte un equilibrio tra, da un lato, la quotidianità e gli impegni professionali, e la dimensione spirituale, ma soprattutto la nostalgia della terra natale.