La politica e l’arte, come i saperi, costruiscono delle ‘finzioni’, cioè dei riconcatenamenti materiali dei segni e delle immagini, dei rapporti fra ciò che si dice, fra ciò che si vede e ciò che si può fare. Gli enunciati politici o letterari hanno effetto sul reale. Definiscono dei modelli di parola o d’azione ma anche dei regimi di intensità sensibile. Tracciano delle carte del visibile, delle traiettorie tra il visiibile e il dicibile, dei rapporti tra modi d’essere, di fare e di dire. Definiscono delle variazioni di intensità sensibili, delle percezioni e delle capacità dei corpi. (JACQUES RANCIÈRE).