Questa è la storia di un tifoso del Verona, ma potrebbe tranquillamente essere la storia di un qualsiasi tifoso di calcio che abbia vissuto da dentro lo stadio ed il suo microcosmo.
Microcosmo fatto del profumo del ritrovo dei tifosi, del valore dei simboli e colori cittadini, dell’odore delle birre bevute sul piazzale insieme a migliaia di persone prima di entrare a vedere la partita. Della fragranza delle bancarelle di panini con salsiccia, cipolla peperoni e formaggio. Delle botte prese e date. Dei banchi con maglie, magliette, felpe cappellini e bandiere al vento. Di un mondo parallelo al mondo reale che prende vita una volta alla settimana.
Storia di un tifoso è la vita di un uomo comune che normalmente la morale nazionale condanna a prescindere, senza conoscere, senza sapere. Allo stesso tempo è la storia di una persona qualunque che si innamora incondizionatamente di una donna. Il racconto di un uomo che vive la propria vita sopravvivendo alla società moderna, che pensa al proprio futuro in base al risultato di una partita di calcio, che sogna trasferte e non vacanze.