A oltre un secolo di distanza dalla sua nascita, il cinema si rivela uno dei fenomeni più vivi del nostro tempo. Ha detto moltissimo su ciò che siamo stati e siamo; ha ancora molto da dire in fatto di poesia. Prendendo le mosse da uno dei suoi libri culto, Come in uno specchio, pubblicato da Donzelli nel 1995, il più estroso e autorevole dei nostri critici militanti ripercorre la storia di quest’arte molteplice e multiforme, raccontandola per brevi voci che congiungono informazione e riflessione, biografia e storia. Goffredo Fofi ci descrive gli autori più rappresentativi, le scuole, i periodi, i momenti cruciali dell’evoluzione del cinema e il suo rapporto con la società; ci confessa i suoi amori più recenti, da Ciprì e Maresco a Tsai Ming-liang, le sue passioni tardive, il cinema francese primo tra tutti, le sue riscoperte degli ultimi anni, Cronenberg e Lynch. Al centro della riflessione di Fofi rimane il cinema d’autore: quel cinema che, in modi autonomi e insostituibili, ha saputo dare all’uomo del Novecento quanto, e forse più, hanno saputo offrirgli la letteratura, la pittura, la musica, il teatro, la fotografia. Il risultato è una personale, originalissima, tendenziosa galleria di «ritratti» fondamentali, che introduce ai dilemmi di un’arte il cui spazio è forse da ridefinire, ma che resta tuttavia indispensabile