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Edizione integrale
Introduzione di Paolo Di Paolo
Le parole della giovane Anne, così come ce le ha lasciate, hanno il potere dirompente di farci riflettere su quello che è stato uno dei capitoli più bui e strazianti della nostra storia.
Anne nasce a Francoforte sul Meno nel 1929, da genitori di origine ebraica, a pochi anni di distanza dalla sorella Margot. Nel 1933, preoccupata per la politica razziale della Germania nazista, la famiglia si trasferisce ad Amsterdam. Quando anche l’Olanda viene occupata dall’esercito tedesco, per i Frank diventa sempre più complicato non farsi trovare durante i rastrellamenti. Il padre di Anne decide perciò di nascondersi insieme alla famiglia in un alloggio ricavato nel retro della sua fabbrica, accogliendo anche Hermann van Pels con la moglie e il figlio Peter e, poco dopo, il dentista Fritz Pfeffer. Nell’Alloggio segreto, Anne prosegue la stesura del suo diario personale (ricevuto in regalo il giorno del suo tredicesimo compleanno), come un epistolario indirizzato a un’amica immaginaria. Vi annota pensieri e riflessioni intime, racconta quello che accade ogni giorno: la paura della guerra, i suoi sentimenti per Peter, il conflitto con i genitori e il desiderio di diventare una scrittrice una volta tornata la pace. Purtroppo il 4 agosto del 1944, in seguito alla soffiata di un informatore fatta alla Sicherheitsdienst, la polizia tedesca di Amsterdam, il gruppo viene arrestato e deportato ad Auschwitz. Anne e la sorella Margot verranno poi trasferite a Bergen-Belsen, dove troveranno la morte tra il febbraio e il marzo dell’anno seguente.
Uno dei capolavori di tutti i tempi, la più importante e incredibile testimonianza degli orrori delle persecuzioni naziste, torna nella sua versione autentica.
L’Orrore visto con gli occhi di una ragazza che voleva solo vivere.
«Non ci riesco a costruire tutto sulla morte, la povertà, la confusione, osservo il mondo e il modo in cui viene trasformato in un deserto, sento il rombo sempre più vicino, presto troverà anche noi, sento tutto il dolore di milioni di persone, ma poi guardo il cielo e so che tutto andrà bene, che questa spietatezza finirà e nel mondo torneranno la calma e la pace.»
(Annelies Marie) nacque a Francoforte sul Meno il 12 giugno del 1929, secondogenita di Otto Heinrich Frank ed Edith Hollander, ebrei tedeschi. Arrestata e deportata come il resto della sua famiglia, Anne morirà nel campo di Bergen-Belsen (probabilmente a causa di un’epidemia di tifo) tra il febbraio e il marzo del 1945, a soli quindici anni. Il suo Diario, tradotto in tutto il mondo, è uno dei più autentici e toccanti documenti sulla seconda guerra mondiale che sia giunto fino a noi. Nel 2009 l’Unesco lo ha inserito nel Registro della Memoria del Mondo, dichiarandolo patrimonio dell’umanità.