Claude Cahun, artista, fotografa e scrittrice, vive nella Francia della prima metà del Novecento e nelle sue opere tratta principalmente i temi dell’omosessualità e delle sue origini ebraiche in un contesto sociale fortemente antisemita. Il volume affronta per la prima volta il tema della pulsione iconoclasta di Claude Cahun, la sua tensione allo scardinamento e distruzione dei riferimenti culturali e sociali, che sta alla base di tutte le opere, letterarie e fotografiche, dell’artista. Il percorso dell’autrice parte dalle origini ebraiche, intellettuali e alto-borghesi dell’artista per affrontare la negazione/distruzione da parte della Cahun del proprio nome di famiglia, abbandonato a favore della sua identità artistica. Il discorso si sposta successivamente sul processo di ricostruzione di una nuova identità incentrata sul rapporto omosessuale con Suzanne Malherbe (in arte Marcel Moore) e sui ritratti/autoritratti fotografici scattati dalla stessa Malherbe, nei quali, attraverso il travestimento, la Cahun procede a continue cancellazioni e reinvenzioni di sé. Il lavoro sull’immagine e sull’identità risulta particolarmente significativo in un’artista di origini ebraiche, il cui riferimento culturale è un contesto aniconico e non figurativo. Il volume è pubblicato in formato solo testo.