Ci fu purtroppo un altro 11 settembre nella storia moderna dell’umanità. Non quello ugualmente tragico delle Torri Gemelle newyorkesi, ma in Cile, un paese forse appositamente tenuto lontano dalle attenzioni dei mass media ed il cui richiamo, meno eclatante ma allo stesso modo tragico, svanì presto tra le pagine della storia. Tuttavia, quell’11 settembre del 1973 segnò l’inizio della dittatura militare sanguinosa, con cui si intrecciarono le vicende della Nazionale di calcio cilena, di una clamorosa rinuncia dell’URSS, di Caszely, uno che ebbe il coraggio di rifiutarsi di stringere la mano al dittatore Augusto Pinochet, e dell’Estadio Nacional, concepito per celebrare le gioie del fùtbol, che poi si trasformò in campo di concentramento e che poi ancora tornò ad essere un campo di calcio. Anche se non era più la stessa cosa.