Dello straordinario giacimento di scritture rappresentato dall’avventura napoleonica, costruitosi già nell’incalzare degli avvenimenti e cresciuto, poi, nei due secoli che da essa ci separano, la collana intende riproporre testi rilevanti e originali, tessere apparentemente ineguali e in realtà simili tra loro per il comune interrogarsi su uno dei momenti più intensi e contraddittori del mondo moderno.
Ad essi si accompagnano studi e ricerche attuali, capaci di confermare quanto sia oggi ancora vivo il bisogno di scrittura e di interrogazione su quel tempo.
Tra i più singolari manufatti conservati in quell’unicum del patrimonio artistico italiano che è il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma c’è un pianoforte costruito nel 1819 dal viennese Joachim Ehlers. Sulla parte interna del coperchio un altro artista austriaco, Johann Josef Schindler, dipinse una scena di battaglia, solo di recente riconosciuta come quella combattuta e persa da Napoleone a Lipsia nel 1813 contro i Sovrani Alleati. La scoperta ha offerto l’occasione di affrontare lo studio dello strumento in maniera organica: dalle vicende della sua committenza e dei successivi passaggi di proprietà, alla storia del suo fabbricante, sino all’analisi del rilievo raffigurante Orfeo ed Euridice, la cui insolita iconografia fu ispirata dal melodramma di Gluck.
Nel bicentenario di Lipsia, il volume riconsidera il ruolo della “Battaglia delle nazioni” attraverso la lettura che ne diede una delle fonti francesi più suggestive, il barone Fain, segretario dell’Imperatore, mostrando altresì l’influenza che essa ebbe sul corso della storia europea fino allo scoppio della Prima Guerra mondiale.