La parola che è capace di fissare il movimento e l’emozione per poi lasciarli andare, diventare informi, che ha il potere salvifico e guaritore delle ferite della realtà, mai rifiutata, ma trasformata a testimonianza, che il poeta ingaggia la sua lotta con la vita, e per la vita fin dagli albori della sua ricerca, di qualcosa in cui credere, prima della necessità di esprimerla con voce irripetibile nei suoi versi.
Nuccia Martire