Il libro spiega come e perché si costruì sulla riva del Tevere, ai piedi di monte Mario, un complesso monumentale dotato di impianti sportivi all’avanguardia per il nuoto, il calcio, il tennis, l’atletica con lo scopo di formare lo spirito combattivo e fortificare la razza. Il foro Mussolini, progettato dall’arch. Enrico Del Debbio, sorse in sintonia col paesaggio e nel rispetto della funzionalità combinata all’estetica. Fu completato da un ricco apparato decorativo interno ed esterno di statue, mosaici e affreschi realizzati da uno stuolo di artisti. Venne costruito in tempi rapidi, nonostante i ripensamenti in corso d’opera e i passaggi di mano tra architetti che crearono delle conflittualità e delle modificazioni allo stile generale. Nel 44, durante la liberazione, gli angloamericani evitarono che la rabbia popolare, esplosa con la caduta del regime, colpisse gli edifici e le decorazioni più vistose, simbolo della retorica propaganda fascista. Dopo le devastazioni della guerra sarà il CONI a guidare per l’antico Foro Mussolini il passaggio al moderno Foro Italico con una nuova storia. Dal 1929 ad oggi tutte le epoche vi hanno lasciato traccia con aggiunte e modifiche e attualmente, dopo la costruzione del ponte della Musica che crea il collegamento col MAXXI, si insegue l’ipotesi di un grande parco naturalistico per lo sport e la cultura.