Quella che mi accingo a raccontare è una storia, che è mia, ma che appartiene un po’ a tutti, anche se spesso la dimentichiamo.
E questa storia è anche un viaggio.
...
Comincia così questo racconto scritto per il teatro che attraversa e racconta tutta l'Italia e ripercorre gli anni recenti della nostra storia.
Ma perché alla fine questa storia, che e' la nostra storia, e questo già basterebbe, e' così importante e ci riguarda e tocca ancora oggi?
Perché molti di questi nomi sono tutti ancora lì, e fanno la politica del nostro Paese.
E ci dicono tutti i giorni cosa dovremmo e non dovremmo fare, mentre hanno deciso cosa dobbiamo e non dobbiamo sapere, con il pieno diritto di scegliere a cosa e di cosa rispondere e a cosa e di cosa no.
Alcuni li abbiamo già incontrati incidentalmente, come ministri di vari governi, protagonisti con incarichi importanti in questa o quella strage, venendo meno al proprio compito di darci verità, quando non hanno fatto di peggio, mentendo consciamente e coprendo le vere responsabilità.
Altri, i seminatori di parole, quelli che creavano la retorica che armava le menti e spesso le mani dei giovani, sono ancora li che fanno esattamente lo stesso mestiere, solo meglio pagati.
E allora conosciamoli meglio, citando solo i partiti e i movimenti ormai disciolti, spesso per decreto legge, perché collegati alla banda armata...
Erano membri di lotta continua i deputati:
Marco Boato, Mimmo Pinto, Luigi Menconi, Paolo Cento, Gianfranco Micciche', Marco Rizzo, Roberto Rosso,
I giornalisti Adriano Sofri, Enrico Deaglio, Guido Viale, Gad Lerner, Paolo Liguori, Giampiero Mughini, Toni Capuozzo, Vincenzo Gallo (vincino), Gianni Gori (bobo), Fulvio Grimaldi, Paolo Hutter, Carlo Panella, Marco Revelli, Claudio Rinaldi, Marino Sinibaldi, Giuliano Ferrara.
Erano membri di potere operaio
Franco Piperno, Toni Negri, Lanfranco Pace, Massimo Cacciari, Francesco Pancho Pardi, Paolo Mieli, Ritanna Armeni, Andrea Colombo, Gaetano Pecorella, Alberto Magnaghi.
Erano membri di avanguardia operaia
Luigi Cipriani, Massimo Gorla, Edo Ronchi, Claudio Bisio, Stefano Tassinari.
Erano membri di Prima Linea
Susanna Ronconi, il deputato Sergio D'Elia,
Erano membri del movimento dei lavoratori per il socialismo...
Gianni Barbacetto, Tito Boeri, Michele Cucuzza, Sergio Cusani, Nando dalla Chiesa, Ferruccio de Bortoli, Paolo Gentiloni, Alfonso Gianni, Claudio Pagliara, Ramon Mantovani, Gino Strada, Stefano Boeri.
Erano candidati di lotta continua nelle liste del partito di unita' proletaria...
Lucia Annunziata, Mario Capanna, Massimo Caprara, Luciana Castellina, Mario Catalano, Femiano Crucianelli, Vittorio Foa, Rina Gagliardi, Pao Gentiloni, Ritanna Armeni, Alfonso Gianni, Franco Grillini, Lucio Magri, Corradino Mineo, Mauro Paissan, Valentino Parlato, Caro Petrini, Mimmo Pinto, Luigi Pintor, Rino Piscitello, Rossana Rossanda, Gianni Russo Spena, Giuliana Sgrena, Raffaele Tecce, Gianni Usai, Vincenzo Vita.
Appartenevano a ordine nuovo, fronte nazionale, fronte sociale nazionale, terza posizione, nar, spesso passando da un gruppo all'altro o facendone parte contemporaneamente
Pino Rauti, Giulio Maceratini, Cesare Ferri, Enzo Erra, Adriano Tilgher Stefano Tiraboschi, Walter Sordi, Mario Corsi, Pasquale Belsino, Mercella Perina.
E dopo essere stati latitanti, e rientrati a pena prescritta, senza un solo giorno di carcere, e con enormi patrimoni all'estero Pasquale Guagliamore, Marcello De Angelis e Giuseppe Dimitri, attuali deputati prima in AN e ora nel Pdl, e Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova.
Ma come potevamo sperare di essere un paese normale, se i giornalisti, che dovrebbero controllare i politici, ne erano complici in banda armata e ognuno copriva qualcosa fatto dall'altro?
Come potevamo avere la minima chance di un ricambio generazionale in un paese in cui parlamentari e direttori di giornali erano impegnati per se stessi, il proprio compagno o camerata, e a garantire un'impunita' bipartisan generazio