"Profumo d'inchiostro", come traspare, è un titolo classico ma altrettanto poetico con un profondo significato, questi legato all'immagine di copertina:
"Profumo" sta per la fragranza del fiore raffigurato, il "fior di loto asiatico" (chiamato anche dal lat. "Nelumbo Nucifera"), che per il Buddhismo è sacro, simbolo di perfezione, di pace interiore e dell'essenza della vita umana; quest'ultima proprio perché il loto non si sporca mai nonostante l'area in cui si possa trovare (come paludi, stagni etc.). Pulito, ma immerso nel fango della realtà: senza di esso però il fiore non può vivere.
Così come il loto, nemmeno noi possiamo vivere senza le difficoltà, le critiche o le cose 'brutte'. Quindi i fiori, gli alberi, le piante, o meglio, la natura in generale non è tanto diversa dall'uomo. Ed è con questo pensiero che, allora, ho deciso di aggiungere "d'inchiostro" al titolo.
Così come l'acqua è essenziale per la natura, allo stesso modo lo è per me la scrittura, con la quale ho, per anni, espresso le mie debolezze, punti di vista e/o parti della mia vita.
In questo libro dunque non ho fatto nient'altro che racchiudere tutti i miei scritti (tra i quali vi sono poesie, aforismi e racconti o spunti riflessivi), assegnando un ordine preciso alle poesie, mettendo all'inizio del libro quelle create per prima in modo tale da far intravedere, oltre l'evoluzione poetica, anche l'evoluzione stilistica e tecnica di esse.