Tre colpi furono esplosi in piazza San Pietro il 13 maggio 1981. Due partirono dalla pistola di Mehmet Ali Agca e ferirono Giovanni Paolo II all'addome e alla mano. Il terzo? Agca dichiarò inizialmente di aver agito da solo, nella piazza gremita di fedeli, ma tutto fa ritenere vi fosse un complice che si dileguò tra la folla. Alla fine del primo processo, nel luglio dello stesso anno, Agca venne condannato all'ergastolo ma tanti interrogativi rimasero aperti. Nel novembre, ebbe inizio una delle inchieste più difficili e oscure della storia italiana. A condurla fu il giudice istruttore Ilario Martella che oggi per la prima volta, a distanza di trent'anni, svela importanti retroscena e ricostruisce i passaggi fondamentali che portarono al rinvio a giudizio di quattro cittadini turchi e tre cittadini bulgari: si trattò di un complotto internazionale per assassinare un pontefice scomodo per gli equilibri già precari d'Europa. Al termine del processo gli imputati vennero assolti per insufficienza di prove: ma la verità che emerge dalle migliaia di pagine degli atti coinvolge organizzazioni terroristiche turche e individua la matrice bulgara dell'attentato e inquietanti legami con la scomparsa di Emanuela Orlandi. Oggi, dopo che una terza inchiesta ha definitivamente scartato altre ipotesi, e dopo che negli anni altre verità sono emerse, la pista bulgara rimane la più realistica. Questo libro ne costituisce la ricostruzione più autorevole e aggiornata.