In un mondo di completa oscurità, la benefica scoperta della scrittura come àncora cui aggrapparsi per non affogare, per riempire lunghe giornate vissute nell’inferno più terrificante, per dare un po’ di sollievo a quel dolore corrosivo e a quel pensiero martellante, “perché mio figlio?”
Un viaggio con la mente per ripercorrere i primi due anni di una grande devastazione, i momenti più atroci e insopportabili della più grande tragedia che possa colpire un genitore, quella per perdita di un figlio. Ripercorrere quel dolore disumano nel tentativo di condividerlo e confrontarsi con persone che hanno vissuto la stessa tragedia, perché è impossibile spiegare se non si è provato sulla propria pelle.