Il 1 settembre del ’44 in Piazza della Signoria a Firenze sventolano nuove bandiere: c’è la Union Jack britannica, quella a stelle e strisce americana, ma anche quella dei soldati neozelandesi che fino al giorno prima hanno furiosamente combattuto sui ridossi meridionali del capoluogo toscano. Infine ci sono i colori delle brigate partigiane che per la prima volta hanno contribuito in modo decisivo sulle sorti di una battaglia importante.
A non esserci più è invece la bandiera con la svastica, ma gli ultimi difensori del III Reich sono tutt’altro che intenzionati a desistere: per un mese hanno tenuto in scacco la città con un pugno di uomini, ed ora sono intenzionati a dare battaglia su ogni metro quadrato dell’ Appennino. Per una sorta di nemesi si trovano sulle stesse posizioni in cui i i Goti fronteggiarono l’ Impero Bizantino nel VI secolo: gli alti comandi tedeschi la definirono Linea Gotica per rievocare l’ antico spirito combattente germanico, ma il progressivo restringimento del fronte portò a rinominare il fronte come Linea Verde, un termine militare ed asettico che in caso di sconfitta non avrebbe infangato antiche memorie.
1. Roveta, la storia riemerge col Trailbuilding
2. Monte Morello, un paridiso non perduto
3. Marradi, Single track sulle vie degli eremiti
4. Monte Senario, un convento sulla Via degli Dei
5. Passo della Futa, strade di guerra antiche e contemporanee
6. Calvana, wild extreme sopra Firenze
7. Mugello-Passo Giogo, Off Road nella terra dei Medici