Il Quartiere ellenistico-romano di Agrigento rappresenta estesa e complessa esemplificazione della organizzazione urbana di una città greco-romana in Sicilia. Sito in un punto nevralgico della maglia urbana della antica città, esso ha costituito per oltre mezzo secolo campo di sistematici interventi di scavo e di ricerche, i cui risultati vedono con la presente monografia la definitiva pubblicazione, con i dovuti approfondimenti sia nel senso del riconoscimento delle particolarità dell'architettura domestica sia nel senso delle stratigrafie. Inoltre la notevole messe di dati e di elementi, accumulatisi nel tempo, ha trovato riordino e organizzazione verso una considerazione non solo di moduli struttivi e planimetrici, ma ancora aperture per una lettura delle dinamiche socio-politiche di contestualizzazione storica. Il Quartiere, sorto su precedenti urbanistici tardo-arcaici, riceve il suo impianto determinante nel periodo tardo ellenistico e si sviluppa in età romana imperiale sino alla decadenza tardo antica, assommando in sé significati e vicende caratterizzanti la città intera. Alla monografia di base urbanistico-architettonica si assoceranno nel tempo prossimo futuro singole monografie riguardanti i materiali molteplici che hanno segnato la vita del Quartiere.
Ernesto De Miro è stato Soprintendente nei ruoli dell'Amministrazione statale alle Antichità e Belle Arti, dal 1968 al 1986 quale Soprintendente ai Beni Archeologici per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, e nel 1986 anche per le province di Palermo e Trapani. E' stato ordinario dell'insegnamento di Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana presso l'Università di Messina dal 1986 al 1998. Direttore dell'Istituto di StudiMicenei ed Egeo Anatolici del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1989 al 1992. Direttore della Missione Archeologica dell'Università di Messina in Libia (Leptis Magna) dal 1988 al 1998. Ha al suo attivo una lunga attività di ricerche e sudi sulla Sicilia antica, su Agrigento e il suo territorio in particolare, dei cui valori è stato strenuo difensore nella sua attività di Soprintendente, e le cui ricerche ha continuato scientificamente a curare anche durante l'insegnamento universitario.