Il quinto volume della serie di monografie su Agrigento antica, edita dall'Assessorato Regionale Beni Culturali e Ambientali - Parco Archeologico e Paesaggistico di Agrigento, è dedicato alle antiche mura di cinta e alle opere di difesa di età greco ellenistica. Si tratta del primo studio monografico sulle fortificazioni agrigentine, che presenta un quadro dettagliato delle attuali conoscenze sull'apparato difensivo della città antica, aggiornato sulla base dei risultati dei primi scavi sistematici condotti dopo le ricognizioni superficiali, i saggi e gli studi settoriali ad opera di E. Gabrici, P. Marconi e G. Ricci nei primi decenni del Novecento. Le successive ricerche - condotte prima dalla Soprintendenza (anni '70, '80 e '90 del secolo scorso) e, più recentemente e con più intensive campagne, da parte del Parco Archeologico di Agrigento (2000-2005) - hanno consentito di pervenire a risultati importanti per una più approfondita e significativa lettura della cinta muraria di Agrigento.Nel presente lavoro corredato anche da una ricca documentazione fotografica e grafica, particolare attenzione è stata dedicata ai settori monumentali - che, peraltro, sono quelli meglio conosciuti - connessi con le principali porte d'ingresso ed al loro rapporto con la viabilità interna ed esterna, con le zone urbane circostanti ed in relazione agli eventi storici e alle vicende belliche attraversate dalla città nei secoli: da Akragas ad Agrigentum.
Graziella Fiorentini si è laureata a Torino in Lettere Classiche e specializzata in Archeologia Classica ed è stata dal 1986 Soprintendente ai Beni archeologici, prima per le provincie di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, poi sino al 2003 Soprintendente ai Beni Culturali per la provincia di Agrigento nell'ambito dell'Amministrazione della Regione Sicilia. Ha condotto e diretto varie campagne di scavi in Turchia e in Libia e specialmente in Sicilia divenuta sua terra di elezione. Conta al suo attivo numerose pubblicazioni di archeologia siciliana. Nella sua attività di Soprintendente è stata particolarmente impegnata nella difesa dei valori della Valle dei Templi e a lei si deve, unitamente al Presidente pro tempore della Provincia di Agrigento,il riconoscimento del sito della Valle da parte dell'UNESCO come patrimonio universale.
Valentina Calì si è laureata in Lettere Classiche presso l'Università degli Studi di Messina con tesi in Archeologia Classica e si è specializzata presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università di Catania. Dottore di ricerca in Storia religiosa antica, ha svolto attività di ricerca post-dottotato in Archeologia greca e romana presso il Dipartimento di Scienze delle Antichità dell'Università di Messina. Dal 1993 ha collaborato con le Soprintendenze BB.CC.AA. siciliane nella conduzione scientifica di scavi archeologici nel territorio di Messina (Scifì) e di Agrigento (Monte Saraceno di Ravanusa, Caltabellotta, Licata, Eraclea Minoa); dal 2000 collabora con il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento per il quale ha condotto sul campo numerosi scavi archeologici (Fortificazioni di Porta I e Porta II, Terrazzo dei donari, Santuario di Asclepio). Nel 1999 e 2002 ha partecipato alla Missione Archeologica in
Libia (Leptis Magna) dell'Università di Messina.
Caterina Trombi si è laureata in Lettere Classiche presso l'Università degli Studi di Messina con tesi in Archeologia Classica e ha conseguito il Diploma di Specializzazione presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell'Università del Salento (già Università di Lecce); è dottore di ricerca in Archeologia Greca e Romana e ha svolto attività di ricerca post-dottotato presso il Dipartimento di Scienze delle Antichità dell'Università di Messina. Dal 1992 collabora con la Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Agrigento nella conduzione scientifica di numerose campagne di scavo archeologico nel territorio di Agrigento (Monte Saraceno di Ravanusa, Caltabellotta, Monte Adranon