Per un volta, la passione di Gesù non è quella di Cristo ma quella di Giuda. Il traditore, il maledetto per antonomasia diventa, in una potente narrazione storica, il vero "uomo del dolore", sulle cui spalle cade tutto il peso dell'insensatezza della storia e della violenza degli uomini.
"Perché io?" chiede Yehudah Ekariot, prima a un dio che non può sentirlo, poi all'uomo che ama e che lui stesso ha tradito. "Perché io?" Ma Yeshù Ha-Notsri, come qualsiasi altro cadavere, non può rispondergli.
Con una scrittura nitida e coinvolgente, l'autore di Daimon (Esto miles fidelis) ritorna alla tematica cristiana, riconsegna i personaggi evangelici alla loro cornice originaria e compone un dramma che è il dramma di ogni uomo che chieda ragione della propria sofferenza.