Un bellissimo libro di poesie scritto da Enzo Canozzi, missionario cappuccino in Africa da oltre 30 anni. I modelli dichiarati, Neruda, Tagore, Machado, ma soprattutto Padre Turoldo sostengono l'Autore nella scelta di una poesia che mette nel mezzo, davanti agli occhi di tutti, la sua vita e le occasioni continue di gioia e sofferenza che essa presenta. Il linguaggio è semplice e autentico, quasi “francescano”, cioè vicino sia – dal punto di vista letterario – a quelle del “Cantico delle creature”, sia alle scelte morali e spirituali connesse alla vocazione; l’impostazione metrica e ritmica ha spesso la grazia pulita dell’eleganza naturale e l’impasto linguistico è incisivo nel suo nitore.