«Ho cominciato a lavorare come se l’università fosse un’azienda che doveva funzionare al meglio, credendo che la sua missione fosse meno quella di distribuire lauree che perseguire il compito di formare persone in grado di saper navigare bene nella vita. Che stramba idea quella di prendersi cura degli studenti, come se non bastasse occuparsi di insegnare materie, di fare esami, di pubblicare qualcosa, così, per farsi citare da qualche parte. Davvero non stavo capendo niente. C’è anche qualcosa di peggio, però. Il potere accademico non tollera poteri paralleli che non rientrino tra i suoi codici. Ed è esattamente quello che avviene, nella sua percezione, se qualcuno apre percorsi complementari, nella presunzione che la conoscenza impartita richieda contesti e azioni e progetti che possano integrarla per una formazione compiuta. Ora lo so; ora che è troppo tardi. Mi hanno condotto fuori senza colpo ferire. Senza guardare negli occhi e senza sprecare parole. Da veri professionisti di circuiti paralleli. Eppure, continuo a pensare che stiano sbagliando».
Dopo una lunga esperienza in università come direttore generale attento alle esigenze di formazione a 360 gradi in un mondo che cambia, Pier Luigi Celli tira le somme e rilancia le sue proposte per un’università nuova, al passo con i tempi, capace davvero di formare il futuro della società. Posizioni inattaccabili, rigide gerarchie, formazione statica e inadeguata ai tempi che cambiano e all’inserimento nell’impresa e nella società, scarsa conoscenza dei giovani, insegnamento di una “cultura perdente” sono i mali della nostra università. Ma un modo per superarli esiste, e questo libro spiega qual è.
Pier Luigi Celli mostra luci e ombre del sistema universitario italiano e propone l’alternativa possibile.
Racconti ironici e pungenti accompagnano i capitoli di riflessione sul tema.
Pier Luigi Celli (1942) è stato direttore generale dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, attualmente è presidente dell’Enit. È membro dei consigli di amministrazione di Illy, Unipol e Bat. Laureato in Sociologia all’Università di Trento, è stato responsabile della gestione, organizzazione e formazione delle risorse umane in grandi gruppi quali Eni, Rai, Omnitel, Olivetti ed Enel. Tra il 1998 e il 2001 è stato direttore generale della Rai. Ad oggi è in Unipol come Senior Advisor Corporate Identity, Comunicazione e Relazioni istituzionali. All’attivo ha oltre trenta libri, tra cui Altri esercizi di pentimento (2008), Coraggio, Don Abbondio (2009), Come si maneggia il mondo (2009), I Capi (2011) e L’impresa vista dai perdenti (2011). Per Imprimatur editore ha pubblicato La felicità necessaria (2012)