L’autrice ha deciso di rendere pubblico questo suo doloroso percorso perchè si pone degli obiettivi condivisibili:
forse il mio compito è quello di testimoniare che esiste sempre una speranza, anche per chi soffre;
a volte ritengo che potrei considerarmi una sorte di megafono per tutti quelli che non hanno il coraggio di parlare per paura o per vergogna;
vorrei ammonire, fino a spaventare, le tante ragazzine e non solo, che vedono questo incubo come se fosse un surrogato di COSMO MAGICO, dove tutto è possibile, senza riuscire a vedere più lontano, senza sapere sotto quale strato di falimenti, macelli e detriti si troverebbero addosso, prive di forze sufficienti per riuscire a trovare spiragli di luce.
Una lettura formativa -sconvolgente e tenera insieme- indispensabile per genitori e figli, per educatori ed educandi, per medici e malati. L’anoressia e la bulimia qui diventano metafore dei comportamenti di una società decadente che non sa più ascoltare le parole dell’anima né di se stessi né dei propri figli.