Il ventiquattrenne con i Ray-Ban e il montgomery compie quarant'anni di musica: tanti ne sono trascorsi dall'uscita del primo album a suo nome, L'orso bruno. Quarant'anni nei quali Antonello Venditti, per dirla con le sue parole, è rinato in ogni disco, senza mai perdere le caratteristiche che hanno fatto di lui uno dei cantautori più artisticamente longevi del panorama italiano: una voce unica, canzoni orecchiabili, testi mai banali e però sempre accessibili (sia pure con qualche eccezione che peraltro ha fatto epoca, come il brano-fiume Lo stambecco ferito, contraltare della molto più diretta, ma altrettanto controversa Lilly, nell'omonimo album del 1975). Quarant'anni di musica celebrati da Venditti con un triplo album uscito in realtà nel 2012 che ha ripercorso una carriera dai moltissimi alti e dai pochi bassi: alti e bassi come del resto capita di incontrare nelle "cose della vita" che Venditti ha cantato e sempre continuerà a cantare. Da Ciao uomo, prima traccia di Theorius Campus, a L'amore insegna agli uomini, l'ultima di Tutto Venditti, questo libro analizza, o forse meglio racconta, la carriera di Antonio in arte Antonello, l'evoluzione dei suoi testi, del suo linguaggio e delle sue tematiche attraverso una chiave di lettura trasversale, l'unica davvero in grado di tracciare un quadro complessivo della sua "letterarietà": da Roma (e "la" Roma) all'impegno civile, dal disimpegno alla critica sociale, dall'adolescenza all'età adulta.