Imperdibile volume sulla vita e le opere del celebre Antonio Stradivari.
"L'opera meritoria di Cremonabooks e del curatore Antonio Moccia è stata quella di riuscire finalmente a rendere disponibile questa importante opera al pubblico italiano; se pensiamo che sono passati più di 100 anni dalla prima pubblicazione del libro, l'avvenimento non può che destare una piacevole meraviglia. Ma anche stupore, visto che proprio nella patria di Antonio Stradivari si è dovuto attendere un tempo così lungo. Questo è spiegato dal fatto che dalla morte di Stradivari in poi la liuteria ha subìto Italia un inarrestabile declino e il successivo sviluppo del commercio relativo agli strumenti antichi che ha riguardato principalmente Francia ed Inghilterra, hanno fatto sì che il nostro paese restasse al margine, seppure grandi figure di liutai italiani hanno caratterizzato da sempre la storia della nostra liuteria. Si è quindi avvertita a suo tempo la necessità di produrre opere che costituissero un orientamento per i commercianti, gli studiosi e gli appassionati, infatti di questo libro ne fu redatta un'edizione in francese con la collaborazione degli stessi Hill, che grazie alla loro grande competenza hanno contribuito grandemente alla conoscenza dei liutai cremonesi dell'epoca classica. E' infatti da tenere presente anche l'altra grande opera da loro dedicata alla famiglia Guarneri, condotta con la medesima serietà ed esperta competenza. Nel libro dedicato a Stradivari si affronta la vita e l'opera del leggendario liutaio cremonese sin dalla ricerca degli antenati, proseguendo nell'analisi degli strumenti e del metodo costruttivo condotta con cura meticolosa e soprattutto con documenti alla mano. Oggi alcuni aspetti raccontati dagli Hill sono stati superati dalle recenti acquisizioni in campo metodologico che riguarda l'analisi scientifica degli strumenti, ma crediamo che senza il contributo fondamentale dalla loro opera, oggi saremmo ancora più indietro nelle conoscenze. Quello che ci preme sottolineare è che non si può dare per scontato il fatto che il solo possedere una grande esperienza nella conoscenza degli strumenti antichi possa bastare da sola per comunicare efficacemente lo spirito dell'opera stradivariana, ma bisogna possedere al tempo stesso una metodologia scientifica che permetta alla conoscenza di essere ordinatamente compilata e quindi poter essere correttamente fruita. Infatti, come accennato all'inizio, le pubblicazioni riguardanti Stradivari e la sua opera che si sono succedute nel tempo sono moltissime, ma spesso esse sono caratterizzate da conoscenze superficiali e luoghi comuni che stratificandosi nel tempo hanno costituito un “corpus” nel quale è veramente difficile potersi orientare. Nel libro degli Hill si trovano i modelli delle “effe”, le misure degli strumenti, le riproduzioni delle etichette, senza tralasciare il discorso sulla famosa Vernice su cui tanto si è dibattuto e tanto ancora si dibatterà. Ma già da allora gli Hill, pur non avventurandosi nel campo minato delle ricette, ipotizzarono che Stradivari usasse vernici ad olio, non tralasciando il suo influsso sul suono, aldilà di ogni leggenda e sempre aderendo ad un obiettivo spirito di ricerca. Nel libro è riportata anche la lettera di Stradivari dell'Agosto 1708 di cui abbiamo dato una definitiva interpretazione in un articolo apparso su The Strad (Claudio Rampini “A new gloss on the Strad's varnish” The Strad 1995), di cui gli Hill si servono per la loro ipotesi sulla vernice ad olio. Troviamo che il libro edito da Cremonabooks ci sembri ben curato con immagini e pagine stampate rispettando l'opera originale, colmando così una lacuna che si è protratta per troppo tempo."
Claudio Rampini