Sedici anni dopo la raccolta di scritti "The Dark Stuff," Nick Kent torna a raccontare gli anni Settanta, l'era dorata del rock. Ma questa volta lo fa in prima persona, spalancando i suoi ricordi personali su quegli anni belli e difficili, eccitanti e turbolenti. Lui era lì, almostfamous, a dividere slanci ed eccessi con i Rolling Stones e i Sex Pistols, Lou Reed e Iggy Pop, Captain Beefheart e gli MC5, e ancora con i Led Zeppelin e David Bowie e Chrissie Hynde. Come Lester Bangs, solo che Kent è ancora vivo e ne ha, appunto, memoria, e può narrare ciò che ha visto, che ha fatto, che ha vissuto: il candido entusiasmo dei primi tempi, appena ventenne, e la decadenza dell'ultimo scorcio del decennio, divorato pericolosamente tra i brividi del successo e gli abissi della droga.