La scomparsa improvvisa del padre e una trattoria a Rivisondoli, fra i monti dell'Abruzzo, da portare avanti. Almeno per la stagione invernale, si era detto Niko Romito, che fino a quel giorno al massimo si era preparato mozzarella e ketchup. E invece scopre così, per caso, il fascino della cucina: a cinque esami dalla laurea abbandona Economia e una vita spensierata a Roma per rimettersi a studiare. Prima qualche corso – correndo di notte su e giù per l'Italia per incastrarlo nei giorni di chiusura del locale – poi tante, tante prove ai fornelli nel tentativo di trovare il perfetto equilibrio dei sapori in piatti apparentemente semplici, ma in realtà frutto di un raffinato incontro fra materia prima, tradizione e innovazione. Una ricerca meticolosa, ostinata, difficile, spesso segnata da problemi economici, ma che gli ha insegnato che i sogni, quelli veri, non conoscono crisi. Oggi, a distanza di quindici anni, il «ragazzino delle montagne» ha sovvertito tutte le regole: il suo Reale, gestito con la sorella Cristiana, ha ottenuto tre stelle Michelin in pochissimo tempo, e lui, autodidatta, ha fondato una prestigiosa scuola di alta formazione per cuochi. In questo libro, Niko Romito racconta la passione e la filosofia che animano la sua sperimentazione in cucina, la sua personalissima cultura del gusto, i tanti sacrifici, le intuizioni e le cadute che lo hanno portato a compiere un'impresa che sembrava impossibile: raggiungere i vertici della gastronomia mondiale mantenendo le radici saldamente legate alla sua terra.