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Una storia vera
Deportato a soli 12 anni e sopravvissuto a cinque campi di concentramento
Felix aveva tutto nel suo paese natio, la Cecoslovacchia: una famiglia felice e abbiente, un'infanzia serena, l'affetto dei suoi genitori.
A dodici anni, però, il suo mondo va in pezzi: a causa delle persecuzioni naziste, il padre fugge in Inghilterra, nella speranza di potersi rifare lì una vita con i suoi cari. Ma il piccolo Weinberg, i fratelli e la madre non fanno in tempo a raggiungerlo: saranno catturati dai tedeschi e inizierà il loro drammatico calvario nei campi di concentramento. Felix sopravvivrà miracolosamente a cinque lager – tra cui Theresienstadt, Auschwitz e Birkenau – e persino alla terribile “Marcia della Morte” per essere trasferito da un campo all’altro. Dopo aver perso sua madre e suo fratello ed essere stato deportato per l’ultima volta a Buchenwald, riuscirà finalmente a tornare in libertà e a riabbracciare suo padre, dopo cinque anni di orrore. Quella di Felix Weinberg è una storia incredibile: il racconto duro e senza censure della spietatezza dell’Olocausto e dell’orrore che non ha risparmiato neppure i più piccoli e puri.
La vera storia di Felix, scampato alla morte ma non all’orrore dei campi nazisti.
Una straordinaria testimonianza dell’Olocausto e una commovente riflessione sulla natura della memoria.
«Un resoconto davvero unico e ben scritto della vita all’interno dei lager e delle traversie che, come rifugiato, ha dovuto affrontare dopo la guerra. Weinberg ha una mente brillante. È una rivelazione, e scrive con il candore e l’innocenza dell’infanzia.»
Kirkus Reviews
«Commovente e veritiero.»
Daily Mail
Nato in Cecoslovacchia, è sopravvissuto all’Olocausto passando per ben cinque campi di concentramento. Dopo la guerra si è stabilito in Inghilterra. Nonostante la sua istruzione fosse stata brutalmente interrotta dalla deportazione, è riuscito a entrare all’università e poi a diventare professore di Fisica all’Imperial College di Londra. Ha fatto parte anche della Royal Society. Ha curato volumi e centinaia di articoli scientifici, ottenendo diversi riconoscimenti accademici. È morto nel 2012.