«Rolando Rivi fu ucciso nel 1945,
quando aveva quattordici anni, in odio alla sua fede,
colpevole solo di indossare la veste talare in quel periodo di violenza scatenata contro il clero».
Papa Francesco
Un giovane seminarista emiliano,
profondamente affascinato dalla figura di Gesù,
che viene assassinato dai partigiani rossi pochi giorni prima della Liberazione. Un’inchiesta appassionata, che analizza tutti i misteri e gli aspetti oscuri di questa vicenda. E che prova a dare delle risposte.
Nato a San Valentino, frazione di Castellarano (RE), Rolando Maria Rivi entrò in seminario nell’autunno del 1942 ma nel 1944, in seguito all’occupazione tedesca del paese, fu costretto a ritornare a casa. Continuò però a sentirsi seminarista e a indossare l’abito talare, nonostante il parere contrario dei genitori preoccupati per i gesti di odio antireligioso diffusi nella zona.
Il 10 aprile 1945 un gruppo di partigiani comunisti lo rapì. Quattro giorni dopo fu ritrovato il suo cadavere, il volto coperto di lividi, il corpo martoriato e due ferite da arma da fuoco.
Da allora la vicenda di Rolando Rivi è stata relegata in un ingiustificato oblio e la sua uccisione archiviata dalla vulgata come un delitto privato. Finché, dopo molti anni, la sua tomba è diventata meta di pellegrinaggi. Una guarigione miracolosa ne ha riportato in primo piano il martirio. Il 28 marzo 2013, ad appena sette anni dall’apertura della causa di beatificazione, papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio in odium fidei. Il 5 ottobre 2013 Rolando Maria Rivi viene proclamato beato della Chiesa. Il suo sacrificio apre uno squarcio sui delitti del Triangolo della morte, che hanno avuto come vittime preti e religiosi in vista di un'imminente rivoluzione comunista.
Andrea Zambrano è nato nel 1977 a Reggio Emilia. Laureato in Lettere antiche, ha iniziato a fare il giornalista nel 1997 come collaboratore del «Resto del Carlino». Dopo un’esperienza nel settore della comunicazione ha lavorato come redattore e caposervizio cronaca al «Giornale di Reggio». Attualmente è caporedattore del quotidiano «Prima Pagina Reggio». Collabora con testate nazionali quali «Il Giornale» e on line come La Nuova Bussola Quotidiana. Si occupa principalmente di inchieste, attualità politica e cultura cattolica.