È proprio vero che il bibliotecario è quella persona dall’aria dimessa e triste, che passa le giornate a mettere a posto i libri sugli scaffali e a redarguire gli utenti refrattari al silenzio? Pare di no, almeno a giudicare da questo libro, nel quale i bibliotecari e le bibliotecarie sembrano si stiano liberando dalle schiavitù degli antichi stereotipi, per vivere una vita professionale molto intensa, a diretto contatto con la comunità nella quale operano: con i lettori da conquistare ogni giorno, con gli sponsor da convincere a sostenere le attività della biblioteca, con le tante connessioni da attivare tra le istituzioni, i singoli, i gruppi, per creare partnership di progetto.
Per loro la biblioteca non è un rifugio sereno dai contatti con il mondo, ma è la base di lancio per creare relazioni, condividere attività, mettere la biblioteca a disposizione della città, incrementando nella gente la consapevolezza del valore strategico e insostituibile dei suoi servizi.
Pensato espressamente per i non addetti ai lavori, il libro racconta in modo semplice ma convincente le diverse “faccette” del lavoro nella biblioteca pubblica, evidenziando il richiamo a quei valori fondamentali che offrono al bibliotecario l’opportunità di vivere una esperienza umana e professionale di grandissimo spessore, nonostante le difficoltà e gli intoppi che, specie nel nostro Paese, mettono ogni giorno a rischio la sopravvivenza stessa delle biblioteche e rendono più arduo che altrove l’accesso a nuove posizioni di lavoro.