Gli afroamericani sono il gruppo etnico presente negli Stati Uniti sul quale si è più scritto e indagato, soprattutto sotto l'aspetto musicale. La loro impronta sulla cultura musicale americana della seconda parte dell'Ottocento e di tutto il Novecento ha un rilievo che neanche i loro più agguerriti denigratori potrebbero disconoscere. La forzata schiavitù e l'ingresso nel Nuovo Mondo come forza-lavoro a bassissimo costo, la promessa e poi mancata emancipazione con la fine della Guerra Civile, la successiva emarginazione, il razzismo e la ghettizzazione nelle città sono le dolorose tappe che hanno accompagnato il difficile inserimento dei discendenti degli schiavi africani nella società americana. L'aspetto sul quale è focalizzato questo libro è quello musicale, uno dei segmenti culturali che sopravvivono con minori contaminazioni presso comunità che mantengono una qualche forma di autonomia. Ma le radici e l'evoluzione di questo segmento possono essere comprese solo se si analizza nei dettagli la drammatica storia che ha accompagnato il cammino degli schiavi e dei loro discendenti nella società americana. Al di là del titolo, però, qui la prospettiva è più ampia. Non solo blues dunque, ma anche ragtime e jazz e cenni sul negro spiritual. Sono inoltre trattati argomenti come le black string band o le jug band - spesso trascurati anche dagli addetti ai lavori. Un percorso utile sia all'appassionato sia a chi voglia accostarsi per la prima volta al panorama delle musiche degli afroamericani.