La crisi finanziaria iniziata nel 2008 finirà con un ritorno dell’onnipotenza di Wall Street? I disordini finanziari potranno essere gestiti? I fondamentalisti islamici faranno marcia indietro? Il cuore dell’economia mondiale resterà negli Stati Uniti? Il degrado del clima sarà contrastato? Le nuove tecnologie renderanno possibili altre forme di dittatura? Ecco alcuni interrogativi che Attali si pone in questa nuova edizione di Breve storia del futuro, totalmente riscritta alla luce delle crisi finanziarie del 2007-2008 e dei nuovi scenari che hanno prodotto a livello mondiale. E, partendo dall’analisi dell’attuale situazione geopolitica globale, delinea quelle che definisce le cinque “ondate del futuro”, la prima delle quali riguarda il decennio a venire (2015-2025).
Sconvolgimenti demografici, terrorismo, cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse, ascesa di nuove potenze e declino dello stile di vita occidentale: ecco i temi analizzati nelle prime quattro “ondate” a partire dalla caduta dell’Impero Americano (“prima ondata”) fino alla formazione di un mondo policentrico (“seconda ondata”), sul quale dominerà un “iperimpero” (“terza ondata”) percorso da un “iperconflitto” (“quarta ondata”) dalle conseguenze inimmaginabili.
L’umanità sembra andare verso il proprio annientamento, ma non è questa la conclusione a cui giunge Attali. Se una nuova categoria di uomini, gli “iperumani”, ovvero «individui particolarmente sensibili a questa storia del futuro», riuscirà a dar vita a una nuova classe creativa, portatrice di innovazioni sociali, tecnologiche e artistiche, si potrà costituire una “iperdemocrazia” a livello planetario (“quinta ondata”) in cui la povertà sarà eliminata, la libertà tutelata dai suoi nemici, l’altruismo assunto come valore essenziale. Allora nuovi modi di vivere germoglieranno e le generazioni future erediteranno un mondo e un ambiente migliori.