La protagonista scrive un diario al suo futuro bambino per raccontargli in che modo, in Italia, ai giorni nostri, dopo la legge 40, si può avere un figlio con la fecondazione assistita. Da quando nella coppia è nato il pensiero di un figlio fino alla decisione di intraprendere il viaggio all’estero, la donna racconta al bambino, con tono spesso ironico e dissacrante, i suoi sentimenti e i suoi pensieri e lancia una critica alla legge 40 e a quanti, nel famoso referendum, non sono andati a votare per cambiare gli articoli che le avrebbero permesso, a lei e a tante altre coppie, di fare i tentativi in Italia senza dover spendere soldi e fatica all’estero.
La nostra generazione, vuoi perché inizia a pensare a un figlio più tardi, vuoi per altri motivi, è piena di coppie che hanno problemi a concepire un figlio e il pensiero, le riflessioni che girano intorno a questo argomento sono molte di più rispetto ad anni fa. Esistono molti libri sulla fecondazione assistita, ma pochi raccontano l’esperienza diretta e le emozioni di chi ci ha davvero provato. Un libro per riflettere su un tema attuale, e sulla maternità in generale, in modo diverso dal solito e forse lontano dai luoghi comuni del nostro paese.