Testo teatrale scritto nel 1879 durante una vacanza ad Amalfi, è una delle critiche più pungenti e accurate sul ruolo degli uomini e delle donne all'interno del matrimonio nell'epoca vittoriana. Secondo Ibsen esistono due tipi di leggi morali e di coscienza, uno tipico dell'essere maschile e l'altro di quello femminile. La protagonista dell'opera, una donna che si comporta come una sorta di bambina capricciosa che diventa matta per i motivi più futili, ma che in un'esplosione di emancipazione e femminismo troverà il coraggio di lasciare il marito e i tre figli nonostante il suo matrimonio non sia affatto infelice, è una delle figura cardine della moderna drammaturgia. Tutta la scena si svolge in una stanza, ben arredata ma niente affatto lussuosa; con dialoghi frenetici, il tipico botta e risposta dell'autore, la lettura di questo testo risulterà magnetica. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.