Questo mio studio sui principali castelli storici di Sicilia e la lunga e faticosa se pure affascinante ricerca delle notizie raccolte (specie per quelle di minore rilievo o di maggiore dettaglio) non costituiscono pretesa di apportare un contributo a quanto è stato fin’oggi elaborato dagli eruditi, con preparazione, metodo ed intendimento ben diversi dai miei. Ma se gli eventi ed i personaggi, ai quali è quasi sempre collegata la storia dei castelli, sono ben noti e chiaramente inquadrati nel grande libro della storia siciliana, i frammenti di questa, che hanno diretto riferimento con i castelli, presentano difficoltà di ricerca che non è facile dire perchè vanno ritrovati nelle fonti innumerevoli e spesso oscure, costituite da studi e documentazioni a volte del tutto estranee all’oggetto ed agli scopi di questo libro. Cosicchè per raccogliere poche notizie, spesso slegate e sempre frammentarie, della storia di un solo castello, è stata necessaria la lunga, attenta e spesso vana consultazione di numerosi e svariatissimi testi, oltre quelli della bibliografia citata.
Nella scelta dei castelli da presentare, mi sono limitata a quelli (oltre che storicamente importanti) dei quali sono riuscita a trovare notizie ma soprattutto che conservano ancora tanto di visibile delle antiche strutture da farne scorgere, con immediata evidenza, forme e dimensioni di un tempo o almeno (come in alcuni casi) una notevole parte di essi. Ho quindi omesso quei tanti altri, anche se notevolissimi per antica storia, dei quali pochi ruderi rimangono, nella triste attesa che ne sia cancellata ogni traccia.
Tre sole eccezioni: il castello di Luna, con le sue sole mura perimetrali; il castello di Sperlinga, dagli interessanti avanzi incastrati o scavati nella viva roccia; il castello di Caltabellotta del quale rimane soltanto un simbolo: la porta.
Omaggio alla particolare importanza di tali castelli, nel vasto quadro della complessa storia di Sicilia.
Ho intrapreso questo lavoro unicamente per il mio vivo, personale interesse alle antiche, storiche dimore e, nel procedere, la passione sempre crescente per i luoghi e gli eventi di cui trattasi ed i miti e le leggende che li circondano, mi ha condotto anche a visitare tutti i castelli, fino ai più remoti e scoscesi; per conoscerne ed osservare da presso le strutture e le forme e quasi per meglio intendere, dal loro muto linguaggio, l’eco lontanissima di talune secolari vicende.
Ed i castelli, in una certa epoca, vi furono al centro ed ebbero sempre una propria vita, a volte piena di poesia o più spesso – in quel tempo denso di passioni funeste – torbida ed inquieta, impetuosa e spietata ma pur sempre calda ed umana.