Nell’autunno del 2009 la vita di Antonio Socci viene sconvolta dall’arresto cardiaco che colpisce la figlia, la cui vita rimane appesa a un filo. “La mattina di quel 12 settembre ero baldanzoso come un bambino e non sapevo che Caterina, la mia Caterina, doveva morire quella sera stessa.” Quando il cuore della figlia si ferma, precipitandola nel coma e costringendola in un letto d’ospedale, Antonio Socci decide di aprire il proprio, di trovare le parole davanti al dolore incarnatosi nel corpo di Caterina. Sono le parole di preghiera e amore di un padre e di una madre, degli amici più cari e di tutte le persone che si sono strette – fisicamente o tramite le migliaia di messaggi inviati – attorno alla tragedia di una famiglia, nella ricerca di un senso che non tarda a manifestarsi. Caterina. Diario di un padre nella tempesta è la cronaca di quella condivisione. Il racconto di un viaggio
attraverso le tenebre, nella speranza di un miracolo. Fino alla luce di un improvviso sorriso.