Christian Vieri, per tutti Bobo, è stato l'ultimo prototipo di attaccante esplosivo che in campo le dà e le prende – ma soprattutto le dà –, che lotta e vive per il gol. E di gol in carriera ne ha fatti tanti, Bobo, che i primi calci al pallone li dà in Australia, terra della sua infanzia. A quindici anni si trasferisce a Prato per sfondare in Italia: suo nonno vede in lui prima di tutti il cannoniere di domani e si inventa uno speciale incentivo, cinquemila lire per ogni gol segnato. Quando i conti del nonno rischiano di andare in rosso, Bobo è ormai pronto a spiccare il volo. La prima grande occasione è la Juve di Lippi, col quale finisce quasi a pugni nell’intervallo di uno Juve-Atalanta; segue un valzer di clamorosi trasferimenti che lo porta all'Atletico Madrid, alla Lazio, quindi all'Inter di Moratti. In nerazzurro Bobo vive sei stagioni di gol e polemiche ma anche di grandi amicizie, prime tra tutte quelle con il Fenomeno Ronaldo, con il Chino Recoba e con Gigi Di Biagio. Unico vero grande amore calcistico di Bobo resta però la Nazionale, dove esordisce grazie a Cesare Maldini, “un secondo papà” che gli affibbia il nomignolo di Cammellone e crede ciecamente “in un ragazzo poco più che maggiorenne e sgraziato che metteva a disposizione generosità e tanta potenza fisica ma poca tecnica”. Ma Bobo ha sempre fatto parlare di sé anche fuori dal campo per le storie importanti con Elisabetta Canalis e Melissa Satta, per gli innumerevoli flirt, per le feste e le mitiche serate al Pineta di Milano Marittima. E in Chiamatemi Bomber, Bobo si racconta per la prima volta con il suo stile dissacrante e schietto, tra rivelazioni inedite, scherzi e retroscena di spogliatoio, gossip e avventure. E ci spiega che un Bomber lo vedi sì dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia, ma anche perché fa sempre il suo dovere, contro gli avversari così come con le donne…