La notte del 27 gennaio 1967, Luigi Tenco fu ritrovato senza vita nella sua camera nella dépendance dell’Hotel Savoy a Sanremo. Un suicidio, apparentemente. Solo poche ore prima aveva presentato, in coppia con la cantante francese Dalida, Ciao amore, ciao al Festival della canzone ed era stato eliminato.
L’improvvisa scomparsa di Tenco sconvolse l’opinione pubblica, lasciando un segno profondo nella memoria collettiva italiana. Eppure l’inchiesta venne chiusa in tutta fretta. Nelle luci sfavillanti del Casinò di Sanremo, dove all’epoca si svolgeva il Festival, nella celebrazione festosa della musica leggera – e dell’immenso business che essa portava con sé –, quella scena di sangue, infatti, proprio non ci sarebbe voluta. A quarant’anni di distanza un giornalista francese, voce narrante di questo emozionante libro d’inchiesta, viene invitato a scrivere un reportage sul caso di Tenco e Dalida, anche lei suicida nel 1987. Superando presto l’iniziale disinteresse per avvenimenti così lontani, viene catturato dagli innumerevoli aspetti misteriosi. È così che si butta a raccogliere tutti i documenti e a cercare i testimoni ancora viventi. Ma, a ogni passo della sua indagine, vengono alla luce ulteriori buchi e contraddizioni nella versione ufficiale dei fatti. Perché il corpo di Tenco, appena rinvenuto, fu rimosso dalla stanza e portato di corsa all’obitorio per poi essere quasi subito trasportato di nuovo sul luogo della tragedia? Come è possibile che Luigi si sia sparato alla tempia sinistra, pur non essendo mancino? E dove finì la pallottola che ne provocò la morte?
E poi: che cosa vide e fece in quelle ore Dalida, che lasciò quasi subito Sanremo dopo un interrogatorio sommario, senza nemmeno partecipare al funerale? Lei e Luigi erano davvero amanti oppure la loro storia era solo un’invenzione pubblicitaria della casa discografica? E che ruolo ebbe Valeria, misteriosa donna segreta di Tenco, scoperta grazie all’epistolario emerso soltanto molti anni più tardi?
In Ciao amore Philippe Brunel, che già ha ricostruito con logica stringente il mistero del caso Pantani in un bestseller amato dal pubblico e dalla critica, riprende e scandaglia con rigore e lucidità la vicenda tragica di Tenco che, con il passare del tempo, sembrava archiviata con una soluzione affrettata e di comodo. E, inoltrandosi nelle pieghe del passato, consapevole di quanto sia difficile interpretare fatti remoti, rivede una pagina significativa della nostra cultura e insieme onora la memoria di un grande artista scivolato prematuramente in un destino fatale.