Quando nel 51 a.C., all'età di diciotto anni, Cleopatra ereditò insieme al fratello-marito Tolomeo XIII il trono dei faraoni, l'Egitto era un paese ricco e florido, e quindi candidato a diventare una delle vittime designate dell'inarrestabile furia conquistatrice di Roma. In un ventennio di regno, invece, la celebre regina egizia riuscì, grazie a una vivissima intelligenza e a una straordinaria abilità diplomatica, a estendere il suo dominio su quasi tutta la costa orientale del Mediterraneo e a trasformare l'impero tolemaico in un temibile avversario - o in un alleato decisivo - per le opposte fa zioni che, nell'Urbe, alimentavano sanguinose guerre civili. La storiografia, però, fatica a riconoscere a una donna le qualità dei migliori strateghi, e tende ad attribuire il suo successo all'uso spregiudicato delle armi dell'inganno, della menzogna e dell'intrigo. Ed è questo il destino toccato a Cleopatra: in mancanza di storici egizi, le notizie su di lei sono state tramandate in gran parte da autori latini, interessati a presentarla nella luce peggiore possibile, nel poco nobile intento di salvaguardare l'onore e la gloria dei loro uomini più illustri. Chi, se non una maga, una consumata seduttrice, un'ammaliatrice dai poteri soprannaturali, avrebbe potuto irretire prima il grande Giulio Cesare e poi il suo pupillo Marco Antonio, che per lei dimenticarono la patria e la famiglia? Per riscattare la fama di una delle regine più bistrattate dalla storia, la storica Stacy Schiff si propone di ricostruirne la vera identità, ristabilendo i pochi dati certi e, soprattutto, facendo giustizia degli stereotipi di una letteratura e di un'iconografia millenaria (e di valore assai dubbio) che ne hanno dissimulato le virtù per enfatizzarne la vocazione di amante insaziabile e di sovrana ambiziosa e senza scrupoli. Ne emerge il ritratto di una donna incredibilmente colta per la sua epoca, perspicace e carismatica, benché talvolta spietata, capace di destreggiarsi abilmente tanto sul campo di battaglia quanto al tavolo delle trattative. In questa originalissima e ricca biografia, frutto di un'appassionata ed erudita ricerca, l'autrice riesce a far rivivere, grazie a una scrittura brillante e venata d'ironia, un'intera epoca storica in tutte le sue contraddizioni - dal fascino cosmopolita di Alessandria alle terribili faide di Roma, dagli epici scontri navali alle meschine congiure di palazzo - su cui si staglia nitido e ineguagliabile il profilo dell'ultima regina d'Egitto, che, smentendo la diffusa diceria che la voleva incapace di amare, non esitò a uccidersi per condividere la sorte di Antonio, il padre dei suoi figli.