La storia della vita e della morte dell'attrice più famosa del mondo raccontata sulla base di documenti inediti, finora secretati. L'FBI, sotto la guida di Edgar Hoover, nemico giurato dei Kennedy, fece una scoperta sensazionale: Marilyn era comunista. Dopo storie d'amore con toreri e attori del cinema, arrivò la notizia-bomba: Marilyn era l'amante di un ricco signore americano, fuggito dagli Stati Uniti per evitare le inchieste delle commissioni governative contro i comunisti. Quel signore era Frederick Vanderbilt Field, erede del commodoro Cornelius Vanderbilt, a capo della famosa dinastia di ricchi e potenti industriali che aveva condizionato almeno due elezioni di presidenti degli Stati Uniti. Frederick fondò il Partito comunista americano, sostenitore di una politica di apertura verso l'Unione Sovietica e la Cina, e di sostegno a Cuba. Rifugiatosi in Messico, dove incontrò Fidel Castro e Che Guevara, Vanderbilt passava al nemico notizie riservate di prima mano. L'FBI scoprì che la gran parte delle esclusive gli venivano riferite proprio dalla sua amante Marilyn, che nello stesso tempo aveva una relazione intima con il presidente degli Stati Uniti. Edgar Hoover concluse che la Monroe collaborava regolarmente con il capo dei comunisti americani e che era diventata un pericolo pubblico per l'America. Nel giugno del 1962 John Kennedy interruppe bruscamente l'idillio con l'attrice. Due mesi dopo, nella notte del 5 agosto, moriva nella sua villa di Los Angeles.