«Comportati come se fossi felice, la felicità verrà dopo». È una frase del grande Isaac Singer, che Claudio Magris ricorda ai lettori di questo libro come una sorta di mantra da interiorizzare, per affrontare la complessità della nostra vita e del nostro tempo. In un fitto dialogo con il giornalista Marco Alloni, pieno di illuminazioni, di citazioni letterarie e non, di profonde intuizioni, Claudio Magris ci offre una lezione su cui riflettere intensamente. Nessuna opera letteraria può dirsi tale se non è fondata su dignità e coraggio.
Magris ci ricorda la nostra responsabilità di umani di fronte al nichilismo e alla disgregazione che abitano la modernità. Ci invita a non cedere alle lusinghe del pensiero dominante, ci illustra da quali fatiche e sedimentazioni nasce un’opera letteraria, sia essa grande narrativa o saggistica. Ci parla, anzi ci narra del suo passato, della sua
storia di intellettuale votato a un senso etico della ricerca e della giusta misura. Così come del suo presente, improntato al rispetto dell’altro e alla consapevolezza
che la memoria è il nostro più prezioso patrimonio. È da queste premesse che nasce quello che per alcuni è il suo capolavoro letterario, il “libro della vita”, come lo ha definito Corrado Stajano: il romanzo Alla cieca, di cui lo scrittore triestino svela il lungo lavoro di elaborazione. Facendoci entrare nel suo laboratorio creativo, nell’infinito viaggiare
della sua inesauribile immaginazione.