"Non credi nella musica complessa, non credi nella cultura d'élite, non credi nella strada facile. È il pubblico che deve crescere con te: infatti pop significa che sei disponibile a farti capire dal popolo, non ad annacquarti il linguaggio. Però è dura tirare a fine mese, difficile trovare degli ingaggi, mantenere sempre la coerenza: magari, gli stessi che vengono a vederti suonare, poi ti contestano. E fuori? Molotov, lacrimogeni, cariche della polizia, spesso colpi di P38. Eppure senti che devi schierarti, uscire fuori, legarti alla realtà: il privato è stretto, banale, borghese. Questi sono gli anni Settanta: il momento giusto con le persone giuste, contro tutte le gerontocrazie. È la tua area, la tua scommessa, la tua rivoluzione. Un'epoca irripetibile che sta finendo per sempre" (L. Trambusti)