Anna è sola, in viaggio nell’Europa dell’Est in cerca del piccolo Vania, figlio di suo marito Rami Janković, un antropologo serbo. Lui è rimasto a Milano ricoverato al Niguarda, dove tentano di ricucirgli gli strappi del suo sistema immunitario.
È l’inverno del 1984 e non sarà facile. Lui la seguirà a distanza, attraverso le cartoline che gli spedirà. Messaggi infuocati, dove racconterà i luoghi visitati alla ricerca del bambino e rivelerà gli incontri con altri uomini per vivere esperienze erotiche nuove e diverse, perché Anna ha una carica sessuale fortissima che la spinge a osare sempre di più.
La “via” è quella del Danubio, da Donaueschingen al Mar Nero, lungo il fiume che “infila le città come perle in una collana” (C. Magris).