Nel 1946 al Giro d'Italia "della rinascita" il cuore degli italiani pedala insieme con Coppi e Bartali, lungo le strade della ricostruzione postbellica. Combattenti di una faticosa e aspra guerra "sui generis", i campioni della bicicletta interpretano i sogni degli italiani: pedalare vuol dire rimboccarsi le maniche, darsi da fare e il ciclismo, il più sportivo di tutti gli sport, aiuta a immaginare una società in cui l'uomo comune emerge contando esclusivamente sulle proprie forze. Ma le magiche vittorie dei nostri campioni suscitano anche un orgoglio nazionale: le maglie tricolori che li rivestono come una bandiera ricordano a tutto il mondo che su quei selciati frullaossa è l'Italia che corre, più forte di tutti. Il passaggio della borraccia, come il Tour vinto da Bartali nei giorni caldi dell'attentato a Togliatti, o l'ascesa di Coppi verso "il cielo" in cima allo Stelvio sono diventati mito e leggenda di un'epopea non solo sportiva.