Una riflessione sulla necessità di anteporre
i vincoli della Costituzione a quelli
dei trattati europei.
Un saggio chiaro e necessario su una questione
decisiva di cui si parla troppo poco.
Lotta all’inflazione e autonomia della banca centrale, massima concorrenza e minimo intervento dello Stato nell’economia sono i principi chiave dei trattati europei. Questo saggio dimostra che essi esprimono un’idea di società in conflitto con quella propria della nostra Costituzione e con la tutela dei diritti fondamentali che questa prevede, a cominciare dal diritto al lavoro. Tale conflitto è reso evidente dalla forzatura rappresentata dall’inserimento in Costituzione, in obbedienza alle regole europee del Fiscal compact, del nuovo art. 81 che prevede l’obbligo del pareggio di bilancio: un vero e proprio cuneo che scardina il sistema dei fondamentali diritti costituzionali. Contro la logica del “vincolo esterno“ che quell’articolo rappresenta è necessario riaffermare la validità dell’impianto originario della nostra Costituzione e la sua priorità sui trattati europei.
Vladimiro Giacché ha studiato nelle università di Pisa e di Bochum (Germania) ed è stato allievo della Scuola Normale di Pisa, dove si è laureato e perfezionato in Filosofia. È dirigente di Sator e presidente del Centro Europa Ricerche. Autore di volumi e saggi di argomento filosofico ed economico, ha di recente pubblicato La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea (2011), Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato (2012) e Anschluss - L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa (2013). Di Titanic Europa e Anschluss è stata pubblicata anche la traduzione in lingua tedesca.