Dopo duemila anni di storie parallele, e a volte di scontri, oggi i cristiani e gli anarchici, gli “atei per grazia di Dio”, si stringono la mano e camminano verso un futuro possibile.
“Questo libro rappresenta una delle più belle dichiarazioni d’amore per l’anarchia che abbia letto”. (Filippo La Porta)
“Dichiarandosi estraneo al dominio dell’árchon, l’anarchico si rivela come un vero cristiano, forse come il vero cristiano, come colui che prende sul serio la follia evangelica che porta a ritenere che la propria patria non è di questo mondo e che per questo non fa piegare la coscienza alla logica del potere nella sua mondanità”. (Vito Mancuso)
“I teorici dell’anarchia si sono proposti di tradurre in prassi politica i princìpi etici formulati da Gesù. È questo l’insegnamento che traggo dalla lettura del libro di Lucilio Santoni”. (Maurizio Pallante)
“Il cristianesimo è anarchico, rispetto a ogni potere terreno. Ha patroni in cielo, non padroni in terra. La più potente anarchia è la religiosità. Che nel momento stesso in cui riconosce un’autorità ne indica il limite e la radice altrove che nella propria affermazione”. (Davide Rondoni)
“Essere anarchici e cristiani è una categoria dello spirito molto prossima a un autentico concetto di sacro. Lo si può essere anche senza saperlo, senza dirlo”. (Lucilio Santoni)
Con introduzioni di Filippo La Porta, Vito Mancuso, Maurizio Pallante, Davide Rondoni.