Questo libro si rivolge a quelli che non sanno nulla o quasi dell'opera italiana e ne sono incuriositi e attratti o cominciano a studiarla. Del nostro melodramma illustra i caratteri generali, gli elementi costitutivi (libretto, musica, canto, teatro), le componenti formali piú importanti (versi, arie, recitativi), i protagonisti (librettisti, compositori, cantanti, impresari). Ne segue la vicenda dalle origini, verso la fine del Cinquecento, al primo Novecento, quando le tradizioni operistiche nazionali perdono la loro specificità ed entra in crisi una secolare superiorità, in tutta Europa, del nostro teatro lirico. Il libro cerca di dare conto anche della straordinaria resistenza nei cartelloni, ancora oggi, del melodramma italiano, specie di quello di fine Settecento e dell'Ottocento, del suo successo mondiale, della sua diffusione popolare. L'autore prova a spiegare estensione e durata di questa fortuna senza eguali congiungendo due termini in genere molto lontani tra di loro, tragedia e favola, che l'opera unirebbe in sé, come unisce in sé sovrabbondanza di convenzioni formali e semplicità assoluta di contenuti.