IL 19 LUGLIO 1992 MORIVA, assieme a cinque agenti della sua scorta, Paolo Borsellino. A 22 anni dalla strage di via D’Amelio la verità è ancora lontana. Depistaggi, pentiti taroccati, investigatori infedeli, servizi segreti hanno inquinato la scena del delitto e, negli anni, i vari processi che si sono susseguiti. Clamoroso errore giudiziario o vile depistaggio che sia, la storia è da riscrivere e in questo libro di Rosalba Di Gregorio e Dina Lauricella si sceglie di farlo osservando i fatti «dalla parte sbagliata». I due punti di osservazione speciale sono quelli di Vincenzo Scarantino, il pentito più anomalo che i nostri tribunali abbiano mai visto, e dell’avvocato Di Gregorio, legale di numerosi boss di Cosa Nostra, tra cui Bernardo Provenzano, Michele Greco e Vittorio Mangano, lo «stalliere» di Arcore. Di Gregorio, in quello che è una sorta di diario di bordo, racconta, senza infingimenti, questi vent’anni di processi Borsellino. Se Scarantino è stato solo una pedina del depistaggio e se la Procura di Catania si appresta a revisionare il processo significa che di questa strage si è capito e si sa davvero poco. Con questo libro Dina Lauricella riavvolge il nastro per aiutare non solo a dare un volto a chi ha ucciso il magistrato, ma anche, e soprattutto, scoprire chi ha dato l’ordine e perché.