Nell'arco di circa trenta anni ho avuto il piacere d'incontrare direttamente o "indirettamente" molti protagonisti del mondo culturale del Novecento, di conversare a lungo con loro, di compiere delle ricerche fra i loro scritti inediti e di raccontare di incontri, di ricerche e di scoperte in vari articoli. Testi che oggi riaffiorano come le pagine sparse di un mio personale diario da condividere con chi non desidera perdere la memoria di personaggi inimitabili.
Nel 1985 ebbi l’opportunità di scoprire un prezioso epistolario, quello costituito dalle lettere che Dino Buzzati aveva inviato ad Arturo Brambilla fin dai tempi in cui si erano ritrovati compagni di banco al ginnasio. Un documento autobiografico straordinario, nelle pagine che lo scrittore indirizza all’amico fin quasi agli anni Sessanta c’è la sincera testimonianza di una intera esistenza. Quella che ripropongo è l’introduzione al volume da me curato per De Agostini con il titolo «Lettere a Brambilla» e in cui venne raccolto tutto l’epistolario. Volume che venne pubblicato anche in Francia da Grasset ricevendo un’ampia quanto lusinghiera recensione su Le Monde ed al quale venne attribuito il Premio Hemingway. Un volume oggi ormai introvabile.