Nell’arco di circa trenta anni l’autore di queste pagine, come giornalista e critico letterario, ha avuto il piacere di incontrare direttamente o “indirettamente" molti dei protagonisti del mondo culturale del Novecento, di conversare a lungo con loro, di compiere ricerche fra i loro scritti inediti e di raccontare degli incontri, delle ricerche in vari articoli pubblicati su vari periodici. Testi che oggi riaffiorano come le pagine sparse di un suo personale Diario del Novecento da condividere con chi non desidera perdere la memoria di personaggi inimitabili del secolo scorso.
Milano, dicembre 1975: le confidenze di Eugenio Montale mentre nella sua casa milanese di via Bigli si stava preparando, in un clima di crescente agitazione ed eccitazione, alla partenza per Stoccolma dove avrebbe ricevuto ufficialmente il Premio Nobel per la Letteratura che gli era stato attribuito un paio di mesi prima. E più che una intervista con il poeta fu un rincorrersi da una stanza all'altra perché appena si cominciava a conversare ecco che affiorava alla sua mente qualche nuova curiosità o qualche preoccupazione legata sempre a quel viaggio. Un incontro niente affatto formale, da cui emerse il ritratto di un Montale molto più naturale del consueto e per questo più prezioso.