Il testo, basandosi su un rigoroso uso di documenti d'archivio, ricostruisce le fase della realizzazione e della gestione del campo di prigionia di Servigliano, destinato prima ai prigionieri austroungarici (1916- 1918) e successivamente ai prigionieri italiani redenti (1919 - 1920). Si tratta di un lavoro unico e originale che focalizza la propria attenzione sulla novità dei prigionieri nella prima guerra mondiale, tutelati dal Trattato dell'Aia del 1907. In particolare, si fa emergere la condizione dei prigionieri austriaci nel campo di Servigliano, nelle Marche.